PFAS: entra nel vivo il processo Miteni

Nell’udienza del 28 aprile presso il Tribunale di Vicenza sono state rese testimonianze molto importanti. Il super testimone, il maresciallo Tagliaferri del NOE di Treviso, il primo investigatore che indagò sulla causa dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche che ha colpito le province di Verona, Vicenza e Padova.
Una testimonianza chiave di questo processo che vede imputati quindici manager di Miteni, Icig e Mitsubishi corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.

Nella stessa udienza è stato sentito anche l’ex direttore generale della sanità del Veneto Domenico Mantoan, nella cui deposizione sono emerse diverse lacune. A lui è stato chiesto conto di uno studio epidemiologico sulla popolazione dei territori contaminati da Pfas. La Regione Veneto aveva chiesto questo approfondimento all’Istituto superiore di Sanità nel 2016, ma finora non è mai stato realizzato.

La prossima udienza è prevista per il 19 maggio.

Pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dalle Mamme No Pfas.

Processo Miteni
L’accordo di cessione a ICIG per 1 euro escludeva espressamente qualsiasi garanzia da parte del venditore Mitsubishi in merito alle criticità ambientali dell’area Miteni

Testimonianze molto importanti sono state rese in tribunale a Vicenza all’udienza del 28 aprile 2022.

Il dottor Domenico Mantoan, già direttore generale della Sanità per la regione Veneto, ha confermato come gli studi compiuti sino ad ora abbiano evidenziato la correlazione tra i PFAS e numerose patologie, con ad esempio un +20% di morti per malattie cardiovascolari nella popolazione contaminata.

Considerato ciò, sorprende molto che non abbia saputo ricordare nulla di un primo monitoraggio degli alimenti eseguito negli anni 2014-2016, né riferire se fossero stati adottati – o almeno proposti dai suoi dirigenti – provvedimenti cautelari quali il divieto di utilizzo e commercializzazione degli alimenti contaminati.

Ha rammentato solo un divieto di abbeveraggio degli animali, ed è decisamente un po’ poco per chi per dieci anni ha ricoperto un ruolo di grande responsabilità come il suo.

Ma ancora più singolare è che il dottor Mantoan non abbia saputo riferire nulla in merito all’indagine epidemiologica che era stata deliberata nel 2016 dalla Giunta regionale del Veneto, ed assegnata all’Istituto Superiore di Sanità.

Noi cittadini contaminati sappiamo bene che purtroppo quell’indagine non è mai stata effettuata, ma ci chiediamo: chi è il responsabile di questa inadempienza? Ed è plausibile che il direttore generale della Sanità del Veneto, che in udienza ha dichiarato di essere stato a conoscenza della correlazione tra i PFAS e numerose patologie, non si sia mai interessato dell’esecuzione di una delibera di Giunta Regionale che stabiliva la necessità di uno studio epidemiologico?

Decisamente più interessante è stato il testimone successivo, il maresciallo dei carabinieri del NOE di Treviso, Manuel Tagliaferri, che ha condotto le indagini nei confronti della Miteni. La sua deposizione è solo all’inizio, ma si è già dimostrato molto preciso illustrando l’attività svolta, comprese le perquisizioni e le acquisizioni documentali.

Ed a tale proposito, vogliamo richiamare l’attenzione su quanto riferito dall’investigatore in merito al passaggio di proprietà di Miteni, avvenuto nel 2009, da Mitsubishi ad ICIG per l’incredibile somma di € 1,00 (UN EURO).

Ebbene, il Maresciallo Tagliaferri ha testimoniato che l’accordo di cessione escludeva espressamente qualsiasi garanzia da parte del venditore Mitsubishi in merito alle criticità ambientali dell’area Miteni.

In pratica, un acquisto a scatola chiusa dal punto di vista ambientale, senza garanzie, e per un euro.

Attendiamo con estremo interesse la prossima udienza, il 19 maggio, convinte che ne sentiremo delle belle.