Gianluigi Bergamo ha scelto di vivere al Cavallino. E’ presidente di Verdelitorale e componente del Comitato no grandi Navi a Punta Sabbioni.
Grandi Navi e laguna, sono due cose assolutamente incompatibili?
Si, Il gigantismo navale di questo turismo croceristico sta imponendo mezzi navali sempre più grandi che poco o nulla hanno a che fare con il delicato equilibrio lagunare.
Con una ipotetica chiusura della marittima, i lavoratori e le Compagnie di navigazione temono ricadute occupazionali nel settore crociere. Che ne pensate?
Il nome Venezia “tira sempre” e quindi non penso che ci saranno ricadute. Lo dimostra il fatto che il turismo aumenta sempre anno dopo anno.
Salvaguardare occupazione e ambiente insieme. E’ possibile?
Si! Ma bisogna cambiare rotta e vedere l’ambiente come risorsa, anche nell’occupazione. Riconvertire Marghera in un’officina della green – economy sarebbe un vantaggio per tutti.
Lo scavo del Contorta e il dirottamento delle Grandi Navi lungo il canale dei Petroli potrebbe rivelarsi una soluzione accettabile entro determinate condizioni?
No, assolutamente! Lo scavo del Contorta è deleterio per la laguna di Venezia , soprattutto per quella sud. Tutti i più grandi esperti idrogeologici vedono lo scavo innaturale e devastante per la cappillarietà dei canali e barene lagunari rendendo la laguna sud come un “grande lago”!
Un porto offshore come nel progetto De Piccoli potrebbe essere una risposta o semplicemente scarica il problema sul Cavallino?
Già in partenza, il progetto de Piccoli è fuorviante e demagogico. Il progetto prevede all’interno della Laguna il Porto e quindi non risulta essere di fatto un porto offShore. Oltre poi a scaricare nell’area del Cavallino, tutta una serie di fattori inquinanti quali i Fumi di scarico delle Grandi Navi e il passaggio del sistema di trasporto via terra per il rifornimento e per i turisti, poichè via terra il tutto ha un costo estremamente inferiore che per via laguna.
In caso contrario, dove potrebbero ormeggiare le Grandi Navi?
Le grandi navi, superiori alle 90 mila tonnelate, non devono entrare in laguna quindi si crei un avamporto in mare a qualche miglio dalla costa. Mentre le più “piccole” potrebbero entrare attraverso il canale dei pertoli e raggiungere Porto Marghera, lasciando alla Marittima tutto quel settore di crocerismo d’elite e nautico.
Che ne pensi della soluzione porto Marghera?
E’ la soluzione migliore per tutto e tutti. Si rivaluterebbe tutta l’area e grazie alle vicinanze delle infrastrutture quali: autostrade, ferrovie ed areoporto ci sarebbe uno scambio di merci e persone più adatto e veloce.
Come giudichi le politiche delle diverse istituzioni, ad ogni livello, comunale, regionale e nazionale?
Molto assenti ai veri problemi ambientali e delle persone ed attenti a fare politiche che siano più di gradimento al mercato che alle persone e alla laguna.
Che futuro sogni per la laguna di Venezia?
La messa al bando dei motori inquinanti (benzine, disel e altro) e la nascita di laboratori, studi e quantaltro sul movimento ecocompatibile farebbe di Venezia e della sua laguna la regina della mobilità marina.