Dopo i tre incendi nel mese di marzo tra loro concatenati nell’inceneritore, adesso tocca alla ricicleria di C.so Stati Uniti. Non una cosa da poco con alte colonne di fumo nero che si sono alzate nel cielo e che preoccupano non poco per l’inquinamento ambientale. Come già per gli altri episodi anche questo è stato attribuito ad un incidente (un materasso “dimenticato” allora, un processo di autocombustione adesso) per l’esposizione dei materiali alle prime temperature estive. Come per gli incendi (gli ultimi due erano dovuti, per stessa amissione di Acegas-Aps ad una manutenzione non adeguatamente estesa dei danni provocati all’impianto dal primo incendio) si ha l’impressione di una gestione non sufficientemente attenta e capace di previsione in impianti che comunque lo si guardi sono attività nocivi e come tali andrebbero trattati. invece è più che evidente si ha molto più a cuore la soddisfazione degli azionisti e del mercato che la salute e la tutela dei cittadini. Bene a fatto la magistratura ad aprire un’ inchiesta per far luce sulle cause dell’ incendio e per valutare se vengono rispettate le norme di sicurezza Anche per quest’ ultimo incendio l’Arpav ha rassicurato tutti dicendo che non ci sono state emissioni dannose per l’ambiente e la salute dei cittadini, ma come sappiamo le prime analisi sul posto vengono eseguite con fiale colorimetriche, che danno un responso immediato ma che(parere degli stessi tecnici Arpav) non sono molto esaustive e precise, quindi sarebbe meglio attendere le analisi di laboratorio. Sappiamo inoltre che i tecnici Arpav possono arrivare sul luogo dell’ incidente quando la criticità è già passata, come è successo nel primo incendio all’ inceneritore; questo perchè la segnalazione di un problema viene fatta prima ai vigili del fuoco, i quali recatisi sul posto valutano se è il caso di avvertire l’ Arpav, si capisce che puo passare molto tempo prima dell’ arrivo dei tecnici Arpav. All’ ultimo incontro dell’ Osservatorio ambientale sull’ inceneritore, comitati e cittadini avevano evidenziato la necessità che la segnalazione di un incidente fosse fatta contemporaneamente a vigili del fuoco e Arpav, ma evidentemente non è servito. Per finire alla luce delle notizie della trattativa (seguita in prima persona da Zanonato) per la fusione di APS con la bolognese Hera, di cui i cittadini e i lavoratori non sanno nulla se non dai giornali, il deficit evidente di democrazia introdotto proprio nella gestione dei servizi (acqua, energia, rifiuti, trasporti) da questa amministrazione deve aprire al più presto un dibattito in città sulla necessità di appropiarci della gestione degli stessi. Roberto Marinello Comitato Lasciateci Respirare Padova
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