La pacifica occupazione del Campanile di San Marco con l’apertura del gigantesco striscione che ha denunciato al mondo come Venezia sia giornalmente stuprata dal via vai autostradale delle Grandi Navi, è stata salutata con soddisfazione e solidarietà anche dai due consiglieri della lista In Comune, Camilla Seibezzi e Beppe Caccia.
“Un gesto eclatante – hanno commentato in una nota – che ha mostrato con chiarezza il sentimento prevalente della città, che stufa dei continui rinvii chiede una decisione del governo nazionale per fermare i mostri del mare.”
Ma proprio i criteri e le modalità che stanno alla base di questa attesa decisione, sono fonte di preoccupazione per Caccia e Seibezzi. Siamo di fronte a pareri segreti, progetti segreti, commissioni segrete. Non si capisce ancora quali siano le alternative al passaggio delle Grandi Navi in Bacino. Sui giornali si ricorrono proposte e progetti senza capo ne coda. Non è chiaro quali siano le competenze, quali i ruoli e il peso dei rappresentanti delle compagnie crocieristiche e soprattutto come, da chi e su che basi verrà presa la scelta finale. In altre parole, prima ancora della partecipazione manca del tutto la trasparenza. Quella stessa trasparenza sulle questioni amministrative che l’Italia si è impegnata a garantire sia con apposite normative che sottoscrivendo trattati europei. Quella stessa trasparenza che, a parole, tutti sono concordi sul fatto che sia il sale della democrazia.
“È inquietante il fatto che sia stato tenuto nascosto per mesi, dal settembre 2013, il parere della commissione Via che giudica positivo il progetto presentato da Cesare De Piccoli – commenta Beppe Caccia-. Si continua invece a discutere ufficialmente di ipotesi che prevederebbero impatti devastanti sull’ecosistema lagunare, come lo scavo del canale Contorta, per la volontà di una piccola lobby di mantenere ad ogni costo le navi in Marittima e scartare l’unica soluzione razionale ed efficace nel lungo periodo: realizzare un terminal crocieristico fuori dalle Bocche di porto.”
“Da questo punto di vista – prosegue Camilla Seibezzi (che è anche candidata alle elezioni europee per la lista Tsipras – chiediamo al governo di pubblicare on line ogni documento relativo alle procedure di valutazione dei differenti progetti sulle alternative per il passaggio delle grandi navi. La cortina fumogena di questi mesi non è in alcun modo giustificabile. E la trasparenza su questa vicenda deve essere assoluta”.
Se l’appello resterà inascoltato, hanno spiegato i due consiglieri comunali, è già pronto un esposto alle competenti autorità giudiziarie per ottenere il rispetto della normativa in materia, dalla legge 142 del 1990 fino al recente decreto legislativo 33 del 2013.
Frattanto, la città si prepara al fatidico appuntamento di sabato 7 giugno, alle ore 13 a piazzale Roma. “Con l’azione di ieri – ha commentato Tommaso Cacciari, portavoce del Comitato No Grandi Navi – ci siamo ripresi il simbolo della nostra città, è una cosa storica, era dal 1997, dal blitz dei venetisti, che nessuno prendeva più il campanile, l’abbiamo fatto noi e senza mezzi blindati”.