E’ stata una grande giornata di festa e di mobilitazione per Venezia. Una giornata in cui chi abita la città e chi l’ha a cuore ha trovato l’orgoglio di salire in barca o di scendere in fondamenta per ribadire che Venezia appartiene a chi la vive e non a chi la sfrutta come un bancomat. In questo senso, le Grandi Navi non sono altro che un emblematico esempio di una economia al collasso che scarica inquinamento e devastazioni ambientali sul territorio per produrre profitto per pochi, mercificando ed umiliando la stessa democrazia di base. Perché i canali sono le strade di Venezia e i veneziani li vogliono attraversati da imbarcazioni tradizionali a remi e non da questi immensi centri commerciali galleggianti, pieni di turisti da vacanza in saldo, che guardano la città dall’alto senza comprenderne la natura, e salutano dall’alto con la mano i pochi residenti rimasti come fossero vuote comparse in una insulsa cartolina.
Ma oggi è stata anche la giornata in cui il cosiddetto “Governo del cambiamento” ha gettato la maschera rivelandosi per quello che è: un nemico dei movimenti ambientalisti. Un governo che persegue le stesse politiche del peggior Pd condendole con razzismo ed autoritarismo. Nonostante il canale della Giudecca fosse presidiato da una cinquantina di barche a remi ed a motore, le grandi navi non sono state fatte passare ugualmente – al contrario di quanto avvenne un anno fa – scortate da una flotta di imbarcazioni della polizia che hanno speronato e sparato con gli idranti contro le leggere barche a remi. Non hanno esitato a mettere in pericolo la vita dei manifestanti e neppure di rischiare un incidente navale in bacino, considerato che, in acque basse, la manovrabilità delle Grandi navi è limitata. Eccolo qua, il “cambiamento”!
“A sei anni dal decreto Clini Passera che poneva un limite al tonnellaggio delle navi entranti in laguna, non è cambiato niente – hanno detto i portavoce dei No Navi – Le navi continuano a transitare per l’area marciana. E il ministro Toninelli non sa che pesci prendere. Un giorno dice una cosa e il giorno dopo la smentisce. I loro alleati della Lega invece sanno bene da che parte stare: quella degli interessi delle multinazionali crocieristiche”.
In questo solo fine settimana, le navi che transiteranno nel canale della Giudecca sono 18. E se consideriamo che ciascuna di loro inquina come 14 mila automobili si capisce come mai, Venezia – la città per antonomasia senza auto – risulta una delle più inquinate d’Europa, proprio come se fosse costruita a ridosso di una autostrada a tre corsie!
“Per questo – hanno detto gli attivisti – rilanciamo la proposta di organizzare una grande manifestazione a Roma, come suggerito da tutti i movimenti ambientalisti con cui ci siamo riuniti ieri al Sale. Dobbiamo porre questo Governo davanti alle sue contraddizioni. Parlano di cambiamento ma è chiaro a tutti che la confusione con cui trattano il problema delle Grandi Navi a Venezia e, in generale, tutta la politica delle grandi opere, è solo un sistema per evitare di decidere e lasciare tutto come sta, consentendo a chi saccheggia i territori di continuare impunemente a farlo”.
Nel video girato da Global Project, la polizia difende il passaggio della terza Grande Nave, mettendo a repentaglio la vita dei manifestanti sul barchino, tentando uno speronamento.
#NOGRANDINAVI#Venezia – Battaglia navale nel canale della Giudecca al passaggio della terza grande nave. La polizia sperona i barchini, tentando di affondarli e mettendo a repentaglio la vita selle persone!
Pubblicato da Globalproject.info su Domenica 30 settembre 2018