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Basta rifiuti a Sant’Urbano!

La società GEA, che gestisce la discarica di Sant’Urbano, ha inoltrato la richiesta di autorizzazione alla Regione Veneto per un progetto migliorativo che in realtà è un ampliamento di circa un milione di metri cubi di rifiuti.”
Questa discarica insiste su un’area caratterizzata dalla presenza di un fitta rete idrografica compresa tra il canale Garzone e il fiume Adige, che alimenta gli acquedotti delle provincie di Padova e Rovigo e dove persiste il rischio d’alluvioni.

L’impianto a biogas da 3,5 MW utilizzato per produrre energia elettrica immette nell’aria fumi inquinanti e odori nauseabondi. Il rischio che il percolato scenda nelle falde è sempre presente, come dimostrano centinaia d’altre analoghe situazioni.

QUESTO PROGETTO DI AMPLIAMENTO NON RIGUARDA SANT’URBANO, MA TUTTO IL TERRITORIO, VISTO CHE SI TRATTA DELLA “DISCARICA TATTICA REGIONALE”. FERMARE LA LOGICA DELLA DISCARICA, COSTRINGEREBBE AD ACCELERARE IL PERCORSO VIRTUOSO NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI.

PER QUESTO INVITIAMO TUTTI AD ADERIRE E PARTECIPARE.
Per la zona di Monselice l’appuntamento è alle 9.40 in piazza Mazzini per poi avviarci insieme a Balduina.
 Comitati “Lasciateci Respirare” di Monselice (PD) e di Lendinara (RO)

LA COMMISSIONE VIA AUTORIZZA L’IMPIANTO A BIOGAS DI SAN BORTOLO – MONSELICE

Il parere favorevole della Commissione regionale VIA per il progetto del nuovo impianto a biogas, proposto da Agricola Berica, stupisce e rammarica ma non coglie di sorpresa.

Questo parere andrà letto attentamente perché risulta incredibile che questa Commissione ignori che ci troviamo in un’area di criticità ambientale, bisognosa di risanamento e non di nuovi impianti che immettono nell’aria che respiriamo, altre centinaia di tonnellate d’inquinanti.

Altro aspetto assolutamente sottovalutato è la conformità urbanistica. Di fatto viene ignorata la Variante alle NTA delle zone agricole, adottate dal Consiglio Comunale che fissa le distanze di 300 m dalle abitazioni per questo genere d’impianti.

Ora si tratta di capire quale sarà la scelta dell’Amministrazione comunale, che ad un assessore determinato contrappone una strana cautela del Sindaco Lunghi, che non si sbilancia su possibili azioni legali dell’Ente per opporsi al progetto.

Di certo non si possono illudere i cittadini affidandosi al senso di responsabilità della Giunta Zaia che come la precedente di Galan non ha mai bocciato un progetto di questo tipo, che fosse incenerimento di pollina, biomasse o biogas.

Altro fatto certo è quello che non ci si può fidare del Sindaco Lunghi, prima favorevole al progetto, poi contrario e ora cauto. Potrebbe finire come decine di altre volte, dove si rimangia la parola data e lascia campo libero a questi impianti. La sua posizione nei confronti dell’inceneritore di pollina previsto a Motta, dove con una giravolta rinunciò al ricorso al TAR è ancora ben presente nella nostra memoria.

I cittadini devono aver la consapevolezza che questa vicenda non può essere totalmente delegata ai tavoli proposti da questo Sindaco, devono prendere l’iniziativa in prima persona per creare sulla Regione Veneto e sul Comune una pressione forte e decisiva. La Regione non può contraddire il suo piano di tutela dell’atmosfera autorizzando nuovi impianti di questo tipo nell’area dei cementifici. Il Comune deve far valere in ogni sede i propri deliberati comprese le varianti adottate per questi impianti.

Noi faremo il possibile per opporci e non farci imbrigliare in queste manovre dilatorie che spianerebbero la strada a questo, e presto ad altre decine d’impianti simili. Attorno a questo impianto si gioca una fetta di futuro ambientale di questo territorio.

Francesco Miazzi – Comitato popolare “lasciateci respirare”