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Caccia: “Stop alla Romea in attesa del nuovo governo”

Fermate le ruspe. Fermate tutti i cantieri della Romea Commerciale perlomeno sino a che non ci sarà un nuovo governo. Un nuovo governo, ci si augura, magari capace di prestare più attenzione agli enti locali e ai comitati cittadini che alle lobby del cemento. E’ quanto chiede il consiglio comunale di Venezia tramite un ordine del giorno che ha avuto come primi firmatari Giuseppe Caccia e Camilla Seibezzi, consiglieri della lista In Comune. “Oggi, lunedì 18 marzo, a Roma è prevista una riunione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, il cosiddetto Cipe –  ha spiegato Caccia -. L’ordine dei lavori prevede proprio una discussione in merito all’approvazione del progetto preliminare del nuovo corridoio autostradale Orte-Mestre. Noi riteniamo che un’opera autostradale così imponente, sia dal punto di vista dei costi che dell’impatto ambientale, non può in alcun modo essere considerata come ‘ordinaria amministrazione’, e tantomeno venire  annoverata tra gli atti di particolare necessità e urgenza. Il consiglio comunale di Venezia chiede quindi che il Cipe attenda l’insediamento del nuovo Governo prima di procedere oltre. L’attuale Governo, che dopo lo svolgimento delle elezioni politiche è costituzionalmente ancora in carica soltanto per il disbrigo dell’ordinaria amministrazione e l’approvazione di una nuova autostrada come è la Romea Commerciale non rientra certo tra i suoi compiti”.

Un vero e proprio “colpo di mano” che, perlomeno questa volta, pare sia stato sventato grazie anche alla continua attenzione dei comitati. Fonti regionali garantiscono che il punto relativo alla Romea Commerciale è stato stralciato dall’ordine del giorno in discussione al Cipe e rinviato per l’ennesima volta a data da destinarsi.

Il documento portato in Consiglio da Caccia e Seibezzi ha comunque sottolineato le ragioni che hanno già portato l’amministrazione veneziana, così come tante altre amministrazioni interessate al tracciato della Romea, ad esprimere un parere decisamente contrario a questa ennesima grande opera lanciata nel ben noto Programma delle Infrastrutture Strategiche. Programma che alla fin fine si è rivelato solo come un sistema utile solo a bypassare le tutele ambientali per imporre dall’alto opere inutili, devastanti e sgradite tanto ai residenti quanto alle amministrazioni locali.

L’augurio, come abbiamo già detto, è che il nuovo esecutivo presti più attenzione alla voce dei cittadini e meno alle lobby del cemento.