Dall’ assessore neo nominata all’ambiente Mancin ci saremmo aspettati una presa di posizione più coraggiosa, che parlasse della chiusura almeno delle prime due linee dell’inceneritore di San Lazzaro (che il nostro comitato chiede fin dalla prima ora).
Le sue “rassicurazioni” sui controlli e sulla presenza di filtri oltre che ovvie, assomigliamo molto alle rassicurazioni fornite dal sindaco di Parma, che dopo essere stato eletto promettendo che mai o poi mai ne ne avrebbe permesso l’apertura, ora si trincera dietro ad argomenti simili.
Non ci siamo: vale la pena ricordare che gli inceneritori, anche quelli di ultima generazione, sono comunque delle installazioni industriali nocive e che le emissioni, anche se filtrate e ridotte, si accumulano nel terreno e nel ciclo degli alimenti.
Le ricerche attorno agli inceneritori di Brescia e di Reggio Emilia, hanno dimostrato ad esempio che nel latte materno vi sono tassi elevati di diossina , ben oltre i limiti che sarebbero tollerati nel latte vaccino. Inoltre come chiarito anche dall’intervento di Lega Ambiente, l’incenerimento non risolve il problema dei rifiuti, sia perchè lo sposta nell’aria e in discarica dove vengono conferiti i residui tossici della combustione e della depurazione dei fumi, sia perchè è in conflitto con la riduzione dei rifiuti ed il riciclo dei materiali, in quanto questi impianti necessitano di una fonte continua di rifiuti per alimentarli e renderli remunerativi, nel caso del nostro inceneritore tra l’altro a favore dei soci della multiutility Hera, più che dei cittadini padovani, che continuano a pagare bollette salate.
Pensiamo per concludere che sia intorno a temi come questi che si debbano svolgere le primarie del centro sinistra in prospettiva delle elezioni comunali dell’anno prossimo. Le primarie infatti non hanno per noi nessun significato se si concentrano su nomi, alleanze, programmi generali senza reale aggancio con la realtà e con quanto accade in città. Ci interessano i contenuti e in questo caso il contenuto reale vicino agli interessi dei cittadini padovani è uno e solo uno: la chiusura senza esitazioni o proposte alternative delle prime due linee dell’inceneritore.
Comitato Lasciateci Respirare Padova