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Monselice si ribella! No alla trasformazione del cementificio in inceneritore

Mille, duemila, tremila… o i soliti 15? Ognuno avrà i suoi numeri e le sue interpretazioni. Cosa certa è che si trattato di  un corteo bello, colorato, partecipato, determinato, un po’ come lo avevamo pensato e auspicato.

Solo l’impegno di tantissime persone ha permesso di giungere a questo importante risultato, capace di segnare un passaggio storico nella difesa della salute e dell’ambiente di questo territorio.

Bambini e genitori, studenti e agricoltori, comitati e associazioni, amministratori ed esponenti politici, lavoratori e commercianti, imprenditori e pensionati, ma soprattutto tantissimi cittadini “comuni” , molti dei quali in piazza per la prima volta.
Eppure tutti hanno avuto la capacità di mescolarsi, di far emergere i contenuti e la piattaforma di questo straordinario movimento. Il ritiro della richiesta di utilizzare CSS nella Cementeria e apertura di un tavolo vero, che ponga al centro un’immediata e drastica riduzione delle attuali emissioni ed una tempistica certa sulla dismissione di questo impianto (garantendo sbocchi occupazionali alternativi per i lavoratori oggi impiegati).

Difficile disgiungere le autorizzazioni concesse dalla CTPA,  dalle gravi responsabilità politiche emerse nell’ultimo periodo. Che il Sindaco Francesco Lunghi e l’assessora Giorgia Bedin siano diventati l’incarnazione della connivenza tra amministratori e cementieri, è dovuto alle loro scelte (pienamente condivise da tutta la maggioranza) di tenere all’oscuro i cittadini e assecondare in ogni modo le richieste del Gruppo Zillo.

Le richieste di questo movimento devono trovare ascolto e le istituzioni devono dare risposte concrete. Il Gruppo Zillo non deve trincerarsi dietro queste autorizzazioni concesse, ma deve ritirare il suo progetto per riaprire un confronto con il territorio in cui opera. Siamo ancora in tempo e ci sono tutte le condizioni per farlo.

Chi pensava ad uno “sfogo emotivo” dovrà farsene una ragione e capire che qui c’è consapevolezza e determinazione.

Giovedì 20 alle ore 21.00 al Parco Buzzaccarini di Monselice, nuova assemblea del Movimento civico “cambiamo aria”, per un bilancio sulle cose fatte e per costruire le prossime iniziative. Tutti i cittadini sono inviati a partecipare. 

 

Di cosa stiamo parlando?

Lo scorso 21 settembre la Commissione Tecnica Provinciale Ambiente, nonostante le promesse di una sospensione del procedimento, ha accolto – senza nessuna valutazione di impatto ambientale – la richiesta della Cementeria di Monselice di utilizzare 52.000 tonnellate/anno (circa. 2000 camion) di CSS (Combustibile Solido Secondario), in sostituzione di 37.000 t/a di Pet-coke.

Su una decisione così importante, che molti esponenti del mondo scientifico hanno definito grave e pericolosa per la salute, sarebbe stato assolutamente necessario e irrinunciabile che tutta la cittadinanza fosse stata informata, che tutto il territorio fosse stato concretamente coinvolto.

A nulla sono valse le firme raccolte in pochi giorni dai cittadini, gli appelli delle comunità, le richieste di alcuni Sindaci che chiedevano un formale coinvolgimento.

BRUCIARE RIFIUTI NEI CEMENTIFICI ha conseguenze più gravi che bruciarli negli inceneritori, in quanto i cementifici sono impianti non progettati per questa funzione ed hanno limiti di emissione molto più permissivi.

In un territorio dove l’impegno di amministrazioni e cittadini ha portato la raccolta differenziata ai livelli più alti del Paese, dover subire gli effetti dell’incenerimento di rifiuti in un impianto non dedicato ha persino il sapore della beffa.

Questo territorio ha già dato tanto, diventando sede di discariche e impianti di vario tipo. Ha pagato un conto salato per le imponenti emissioni decennali di tre cementerie.

SIAMO PREOCCUPATI PER LA SALUTE DEI CITTADINI perché le emissioni non guardano i confini comunali.

SIAMO CONSAPEVOLI DEGLI EFFETTI ECONOMICI che questa scelta potrebbe comportare sulle attività agricole, turistiche, commerciali nonché sul valore degli immobili.

É ARRIVATO IL MOMENTO CHE TUTTI I SOGGETTI PORTATORI DI INTERESSE SIANO COINVOLTI IN UN PROCESSO DECISIONALE CHE RIDISEGNI IL FUTURO DI QUESTO TERRITORIO, con l’applicazione e il rispetto di quanto stabilito dal Piano Ambientale del Parco dei Colli Euganei, dove le cementerie sono definite come impianti incompatibili con le sue finalità e se ne prevede una riconversione/ricollocazione che tenga conto dei lavoratori occupati.

Questo passaggio può concretizzarsi solo con IL RITIRO DELLA RICHIESTA DELL’IMPIEGO DI CSS nella Cementeria di Monselice, con l’utilizzo transitorio di combustili meno inquinanti (metano) del Pet Coke ora in uso e una drastica riduzione dei limiti di emissione oggi consentiti.

Attorno a questa vicenda, grazie al ruolo propulsore dei Comitati, è nato un vero e proprio “movimento” dalle caratteristiche ampie e trasversali.

Venerdì 30 settembre in un’assemblea cittadina, di fronte al Municipio di Monselice, alla presenza di circa 2000 persone si è deciso di costituire una nuova entità, ad adesione individuale, senza discriminazioni e fuori dalle logiche di appartenenza.

Un organismo dove tutti, indistintamente, possono sentirsi parte, sono chiamati ad esprimere proposte, assumere decisioni e responsabilità.

Per il paese centinaia di drappi “NO CSS” sventolano sui balconi, sui cancelli, sulle vetrine dei negozi. Il Movimento si è riunito in serrate assemblee, e anche di fronte ad apparenti “concessioni” o mosse di distrazione da parte dell’amministrazione comunale, non intende arretrare di un passo.