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Da Venezia a Ferrara. The Climate Ride alla prima tappa verso Roma 23 marzo

Ciclisti in sella! The Climate Ride, la biciclettata per il clima, è partita nel migliore dei modi. Alla ventina di ciclisti saliti sulla loro “due ruote” a Venezia, si sono aggiunte, strada facendo, altre decine di corridori. Chi per fare da scorta nella loro città, chi per accompagnarli per qualche chilometro, chi per seguire tutta l’avventura sino a Roma, sino alla manifestazione per la Giustizia Climatica che si svolgerà sabato nella capitale. 

Paese dopo paese, città dopo città, la carovana a zero emissioni, ha viaggiato raccogliendo storie di lotta per l’ambiente e per i diritti, da comitati e cittadini. Amministrazioni sensibili alle tematiche ecologiche come Ferrara e Padova, hanno aderito all’iniziativa concedendo il patrocinio. Altre ci hanno accolte con i consiglieri comunali più vicini alle questioni ambientali. Ma i veri protagonisti sono stati i tanti comitati gestiti dal basso. Da quelli della riviera del Brenta, spazzata nel luglio del 2015 da un tremendo tornado, innegabile conseguenza dei cambiamenti climatici, a quelli del polesine che lottano contro i giganteschi allevamenti intensivi di polli e maiali, realizzati nel bel mezzo dell’area del parco, che appestano l’aria e emettono in atmosfera gas climalteranti. 

Dopo la pre partenza da Venezia per i ciclisti lagunari, il grosso della carovana si è trovato a Marghera per prendere la strada del Brenta dopo i saluti del presidente della municipalità, Gianfranco Bettin, e delle ragazze e dei ragazzi del Loco, che stanno per inaugurare la loro nuova sede a Mestre. Tappe a Mira e Dolo con i comitati locali come Opzione Zero, quindi pedalata a Padova con le ragazze e i ragazzi di Fridays For Future e l’assessora all’ambiente Chiara Gallani. Sulla pagina Facebook di The Climate Ride potete trovare le interviste video.

Monselice, terra di lunghe e combattute battaglia contro gli inceneritori e le discariche, ha accolto i ciclisti aprendo loro il suo cuore verde: il parco Buzzacarini. Francesco “Geky” Miazzi del comitato Lasciateci Respirare ha fatto gli onori di casa ricordando le tante lotte portate avanti dai cittadini della bassa padovana per un’aria più respirabile. 

Rovigo ha accolto i ciclisti con i comitati del polesine. La risposta dall’amministrazione di destra alla richiesta dei ciclisti di The Climate Ride di un patrocinio o perlomeno di un confronto, è stata quella di inviare pattuglie di vigili urbani a sorvegliare la piazza e di allertare la polizia. I comitati hanno raccontato le loro battaglie in difesa del parco del Delta, sollecitando una amministrazione poco attenta alle tematiche ambientali a far monitorare costantemente le centraline che misurano la qualità dell’aria nelle aree vicine agli allevamenti intensivi sempre più frequenti anche all’interno dell’area protetta. 

Ultima tappa, Ferrara. Città che ha accettato volentieri di patrocinare l’iniziativa per il clima. Proprio sotto la statua del Savonarola – che i ferraresi con un senso di rivincita tutto loro hanno innalzato proprio davanti il palazzo della curia vescovile – The Climate Ride è stata accolta dalle tante associazioni cittadine che si battono per l’accoglienza dei migranti. La battaglia per i diritti infatti, è la stessa battaglia per il clima. Mantenere il riscaldamento globale entro i limiti suggeriti dalle ultime Cop non significa altro che cambiare il sistema, passando da una economia di sfruttamento ad una economia solidale. Abbandonare il petrolio e i fossili, significa porre fine allo sfruttamento di intere popolazioni costrette alla migrazione o ad essere vittime delle guerre per le risorse. I cambiamenti climatici, se non altro, hanno avuto il merito di farti toccare con mano i limiti di uno sviluppo insostenibile sia dal punto di vista umano che da quello del prelievo indiscriminato delle risorse energetiche esistenti nel pianeta. Il mondo che sarà, o sarà un mondo più giusto e più pulito, o non sarà affatto.