La Rete dei Comitati polesani, insieme all’intera Rete regionale veneta, aderisce e partecipa attivamente alla Giornata di Mobilitazione nazionale contro le Grandi Opere e per la Difesa del Territorio e dell’Ambiente lanciata dal Movimento No TAV per il 22 febbraio 2014. Riteniamo fondamentale schieraci al fianco e condividere con questo simbolico e ormai storico movimento la lotta contro gli interessi speculativi ed affaristici di “imprenditori” e “politici” che non si fanno scrupolo di devastare il poco territorio ancora libero per realizzare nuove infrastrutture ed insediamenti che nulla hanno a che fare con la pubblica utilità.
Rispetto alla Val di Susa, il Veneto si trova ad affrontare minacce forse ancor più gravi: se infatti là si lotta contro un treno, qui ci si trova a combattere contro il delirio autostradale della giunta Zaia – Chisso, sulla scia di Galan, con controparte fissa l’arcinota Impresa Mantovani S.p.A., vero e proprio “asso pigliatutto” degli appalti regionali. A questo proposito, siamo ancora in attesa di conoscere le risultanze della Commissione di inchiesta consiliare istituita in seguito agli scandali e agli arresti legati alle poco chiare attività di diverse società strumentali della Regione, prima tra tutte la Veneto Strade S.p.A. dell’intramontabile Silvano Vernizzi. Una situazione putrida e stantia che ancora non vuol cessare e che anzi, dopo le ultime elezioni legislative e la formazione del governo delle “larghe intese”, ha conosciuto una recrudescenza con il simultaneo varo dell’autostrada “Nuova Romea” e della “Nogara – Mare”, mentre proseguono con sempre maggiori costi per le casse pubbliche i lavori della “Pedemontana Veneta” che dovevano essere attuati con fondi privati. Dobbiamo denunciare questo accordo trasversale che nel neutralizzare ogni reale dialettica politica nelle assemblee elettive, dal Parlamento al Consiglio regionale, garantisce la spartizione degli interessi tra partiti a tutto detrimento dei veri bisogni della popolazione e delle grandi emergenze ambientali!
Anche queste nuove opere verranno realizzate con il metodo del Project financing o dei Lavori in Concessione che, nel garantire lauti guadagni ai privati, impegna le casse pubbliche in ripianamenti per mancati guadagni che potrebbero assumere dimensioni ingentissime! Si tratta di operazioni che mettono nelle mani dei privati fondamentali aspetti di settori strategici della vita pubblica quali la mobilità ed i trasporti, lasciando loro la progettazione delle opere, la gestione dei costi e le modalità di affidamento di tutti i sub-appalti! Una vera e propria “cambiale in bianco” per il committente pubblico!
È per queste ragioni che oggi siamo qui ad Adria, per contestare nel merito i contenuti di questo convegno dal chiaro intento propagandistico che vorrebbe far passare degli interventi inutili e distruttivi oltre che dannosi sul piano economico per la collettività come occasione di sviluppo!
Nel 2014 la Regione Veneto investe nel futuro incentivando il trasporto e la mobilità su gomma!! E lo fa senza essersi dotata di alcun specifico strumento di analisi e pianificazione, assecondando di volta in volta le operazioni speculative che risultano più lucrative!
I relatori tenteranno di far passere questi progetti come un’occasione di sviluppo per i territori attraversati, mentre rappresenteranno un ennesimo scempio sul piano ambientale, con ulteriori enormi colate di cemento, nonché un grave danno economico per gli utenti che si troveranno a dover pagare cari pedaggi per usufruire di queste opere. Si tenta di far passere come ancora accettabile la promozione della mobilità su gomma (inquinante, irrazionale, antieconomica, pericolosa e anacronistica) mentre si lascia languire la mobilità ed il trasporto merci su rotaia e su acqua. L’idrovia Fissero – Tartaro – Canalbianco, a fronte di ormai inestimabili e pluridecennali investimenti pubblici, è praticamente inutilizzata mentre il trasporto ferroviario per la mobilità pendolare dell’intera regione è giunto ad un livello di disservizio scandaloso! Ma che fine hanno fatto i fiumi di denaro pubblico fino ad oggi investito? Possiamo ancora permetterci di spendere tantissimo per non avere nulla? .. anzi per avere danni, distruzione, inquinamento?!
Dietro queste opere ci sono i soliti enormi interessi economici di gruppi privati promossi da una classe politica interessata a garantirsi, con questo do ut des, il permanere al potere ai danni dei veri bisogni delle popolazioni, dell’ambiente e della salute pubblica!
Non siamo più disposti ad accettare supinamente queste macroscopiche menzogne ed il sistematico saccheggio dei Beni comuni che vi sta dietro!!
Vogliamo un vero sviluppo del territorio fondato sulla valorizzazione delle autentiche risorse del Polesine: l’agricoltura e l’orticoltura, i prodotti alimentari e le specialità gastronomiche, il turismo e la visitazione fluviale e deltizia, il trasporto su acqua.
Crediamo che il Polesine, come tutto il Veneto e l’Italia intera, abbia urgete bisogno della messa in sicurezza del territorio sotto il profilo idrogeologico e sismico, della manutenzione delle reti acquedottistiche, dello sviluppo delle reti informatiche e della banda–larga , della bonifica ambientale dei molti siti inquinati, della messa in efficienza della rete ferroviaria, di interventi per la riqualificazione degli edifici pubblici attraverso il risparmio energetico e dell’incentivazione dell’isolamento termico del patrimonio edilizio privato, della generale manutenzione dell’esistente senza nuove opere inutili, costose e dannose! Questi sono gli investimenti che creano vero sviluppo sostenibile e con esso occupazione utile e stabile! L’agenda delle priorità è già scritta e l’Italia non può più aspettare!
La neocostituita Rete regionale per l’ambiente vuole prefiggersi lo scopo di unire le varie lotte frammentate sul territorio e caratterizzate dalle medesime ragioni di fondo in un’unica azione condivisa in grado di dare finalmente alla volontà delle popolazioni la voce e la forza necessarie a vincere questa battaglia di civiltà per la conquista di un futuro che oggi ci è negato!
Rete dei Comitati Polesani