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Adesione dell’Assemblea Permanente alle attività “No Tav – No Tessera City – No grandi navi”

L’Assemblea Permanente Contro il Rischio Chimico sta sostenendo in questo periodo una serie di iniziative (come il sit-in di venerdì scorso allo scalo aeroportuale di Tessera) che hanno come riferimento il documento-appello “Ecco la città il territorio e che vogliamo”, documento sottoscritto sia da molte associazioni conosciute a livello nazionale, come Legambiente, che da organizzazioni non identificabili in ambiti esclusivamente ambientali, come FIOM e FILT-CGIL Trasporti. Tale documento-appello sarà la nostra bandiera anche nella partecipazione alla manifestazione prevista per il 21 gennaio prossimo (vedi l’evento).
Siamo fortemente convinti che grandi progetti come la TAV, la piattaforma logistica del porto e Veneto City determineranno pesanti cambiamenti e indirizzeranno in modo significativo lo sviluppo del nostro territorio. Porto Marghera è oggi un punto di snodo di tutto quello che avviene su scala regionale e nazionale.
I progetti dell’Autorità Portuale sulla piattaforma logistica prevedono un incremento continuo dei volumi commerciali di passeggeri e merci, con attribuzione alla marittima di Venezia della funzione di approdo per le grandi navi passeggeri e spostamento a Fusina delle banchine di attracco per le grandi navi da trasporto ed i traghetti. Ovviamente la modifica ed espansione di queste attività dovrebbero essere supportate da un opportuno adeguamento delle infrastrutture e quindi acquisiscono importanza progetti che si ricollegano a Veneto City: una rete di strade che veicolerebbe chissà quante auto, camion e pullman (senza dimenticare le navi precedentemente citate) portando la concentrazione di PM10 a valori insostenibili.
Questi mega progetti influiscono anche sulle bonifiche visto che i nostri Amministratori preferiscono investire nelle “grandi opere”, mostri di cemento che devastano il territorio come la TAV o la sublagunare, piuttosto che utilizzare le risorse finanziarie per recuperare territori che sono, come noto, tragicamente compromessi.
La lista di progetti che interessano il nostro territorio è lunga ed è necessario avere una visione d’insieme per affrontare la sfida che ci impongono i poteri forti rappresentati dai privati (Italferr, Marchi) ma che passano per il Ministero e la Regione. Siamo convinti che la battaglia vada condotta con ferma determinazione perché si creino le condizioni a livello comunale per chiudere le porte a questi irrispettosi interessi.